
Legata alle torture inflitte al seno della Santa è la forma delle cosiddette "minne di Sant'Aita" (mammelle di Sant'Agata), piccole cassate ricoperte da glassa bianca e guarnite da una ciliegia candita.
Collegate ad una delle tante leggende fiorite intorno alla figura della Martire sono le "olivette di sant’Agata", dolci di pasta di mandorla, di forma caratteristica e colore verde, ricoperte di zucchero o di cioccolato. Secondo la tradizione, infatti, Agata, inseguita dagli uomini del proconsole Quinziano, si sarebbe fermata a riposare un istante e mentre si chinava per allacciare un calzare, sarebbe improvvisamente comparso un ulivo, all'ombra del quale la giovane poté ripararsi e cibarsi dei suoi frutti.
Durante i giorni della festa si potranno inoltre gustare molte altre specialità dolciarie tipiche, come la frutta martorana (realizzata con pasta di mandorle e zucchero), che riproduce fedelmente forme e colori dei prodotti tipici della Sicilia, la cassata siciliana, a base di ricotta, guarnita da una glassa bianca e frutta candita, e, ancora, il torrone, realizzato con ingredienti semplici, mandorle e zucchero, sapientemente lavorati dalle mani degli abili pasticcieri catanesi.
Festa religiosa locale
Periodo Dal 3 al 5 febbraio; 17 agosto
Celebrata a Catania, Malta, San Marino, Berchem-Sainte-Agathe
Religione Cattolicesimo
Avvenimento celebrato Martirio di Sant'Agata; rientro delle sue spoglie
Tradizioni religiose Offerta della cera, processioni
Tradizioni profane Luminarie, cerei, altre
Tradizioni culinarie Cassatella di Sant'Agata, olivette, calia e simenza
Data d'istituzione 1200
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