Dicendo questo, San Bernardo de Clairvaux conferma al XII secolo la posizione dei primi Padri della Chiesa. Essi denunciano la parrucca come un'invenzione del Maligno. San Girolamo, -l 'autore della Bibbia Volgata latina-, al 4 ° secolo, condannando lo stile di vita edonistico, dichiara tali ornamenti non tollerati dalla Chiesa e indegni del Cristianesimo. Dal primo Concilio di Costantinopoli, le parrucche ricevere condanna come una grave offesa a Dio. Clemente di Alessandria, ha detto che chi indossa una parrucca in chiesa quando si riceve una benedizione, deve tenere a mente che la benedizione rimarrà nella parrucca, e non passarà attraverso a chi la indossa. La gente immediatamente rimossero le loro parrucche. San Gregorio Nazianzeno, come una prova della virtù di sua sorella Gorgonia, ha detto: "lei non importava per arricciare i suoi capelli, né per riparare la sua mancanza di bellezza con l'aiuto di una parrucca". Questo punto di vista verrebbe applicato da diversi secoli.
La parrucchiera della matrona romana
La signora romana aveva a sua disposizione per la sua toeletta catini, specchi di rame, d'argento o di vetro ricoperto di piombo e, se ricca, aveva addirittura una sua vasca da bagno potendo così fare a meno dei bagni pubblici. Poteva poi adornarsi con pettini, spille , unguenti e gioielli.
L'acconciatura a riccioli di Messalina
L'uso di questi oggetti presupponeva aver soddisfatto la prima necessità della matrona che era quella dell'acconciatura dei capelli affidata alle schiave ornatrices. Operazione questa molto complicata al tempo dell'impero.
In epoca repubblicana la donna divideva semplicemente i capelli a metà con una scriminatura e poi li legava dietro la nuca oppure si faceva delle trecce raccolte in un cercine sulla fronte.
In tutta l'iconografia femminile al tempo dei Flavi le donne usano acconciare i capelli in complicatissimi riccioli e quando in seguito ci rinunciarono, prevalse la moda di lunghe trecce disposte come torri sulla sommità della testa che non potevano non essere oggetto della presa in giro di poeti come Giovenale che evidenzia il contrasto tra una signora di bassa statura che ostenta sulla testa un'acconciatura più alta di lei.
Le matrone condividevano con i loro mariti le lunghe sofferenze che essi sopportavano per farsi radere dai tonsores, ed esse per farsi acconciare dalle serve pettinatrici che correvano il rischio, molto presente, di essere duramente punite se l'acconciatura non soddisfaceva la signora. Più fortunate quelle parrucchiere che rimediavano alla calvizie della padrona con posticci e parrucche, bionde o nere, come quelli di capelli veri fatti venire dall'India.
Chioma di Berenice.
La regina Berenice II d'Egitto, moglie del faraone Tolomeo III Evergetes, apparteneva alla dinastia tolemaica. I Tolomei non erano egiziani, ma di origine macedone, vale a dire greci, di cultura ellenistica. Questa dinastia regnò in Egitto per 3 secoli e Cleopatra VII fu l'ultima regina. Nell'anno 243 aC, Berenice offertó i suoi capelli alla dea Afrodite, con la richiesta che il suo marito tornase vittorioso dalla guerra contro la Siria. Evergetes tornò trionfante, ma i capelli di Berenice, che fu rimasto nel tempio, fu rubato per un prete sconvolto perché l'offerta aveva statto fatta a una dea greca. Conone, l'astronomo di la corte, intervenne per risolvere l'incidente e ha stabilito che Afrodite aveva accettato l'offerta e aveva preso i capelli al cielo, e che ora formano la costellazione che brilla nel Polo nord galattico.
La costellazione della Chioma di Berenice è situata vicino alla costellazione del Leone ed è più visibile nel mese di maggio. Caratteristico è un triangolo isoscele formato dalle tre stelle più brillanti: ß Chioma di Berenice , a Chioma di Berenice(chiamato anche "diadema", che simboleggia il gioiello della corona della regina)
Callimaco - La chioma di Berenice
Colui che vide nei segni celesti l'orbita, là dove si volgono
..... Conone scorse me nell'ètere, ricciolo di Berenice, che ella consacrò a tutti gli dèi
[pegno della notturna ... lotta?]
..... [magnanima?]
..... lo giurai sul tuo capo e sulla tua vita
..... a forma di spiedo per buoi, della tua madre Arsinoe, il luminoso figlio di Thia travalica, e le funeste navi dei Medi attraversarono l'Athos. Cosa potremmo fare noi, riccioli, se tali montagne cedono al ferro? Perisca la stirpe dei Calibi!
Per primi scoprirono il ferro, mala pianta che spunta dalla terra, e insegnarono l'opera dei martelli.
Mi piangevano, tagliata appena allora, le sorelle chiome e sùbito irrompeva, muovendo a cerchio le veloci penne, un lieve vento, fratello dell'etiope Mèmnone, cavallo della locrese Arsinoe dalla cintura di viole ... mi [rapì] in un soffio e portandomi nelle brume dell'aria mi depose nel seno di Cipride. Proprio la Zefiritide, che abita la riva di Canòpo, allo scopo lo ........ Perché per gli uomini ..... annoverata tra le molte stelle, non solo ..... della sposa figlia di Minosse, ma anch'io vi fossi, bella chioma di Berenice, Cipride mi pose, mentre salivo bagnata dalle acque verso gli immortali, nuova stella tra le antiche.
prima ...... al tramonto nell'Oceano
...... ma se anche .....
perché non .... s'adiri .... nessun bue tratterrà la parola ...... l'ardire altre stelle ......
non mi sono tanto gradite queste cose, quanto mi addolora non poter più toccare il suo capo, lontano dal quale non potei godere dei profumi femminili, io che molti semplici ne ho bevuti, finché era ancora vergine.
vicini ....
.... Acquario e .... Orione.
1 commento:
Che meraviglia questo post...un bel pò di sana cultura fa sempre tanto tanto bene al cervello e al cuore, grazie per questa condivisione!!!
IMPOSSIBILE FERMARE I BATTITI
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